Di albero e foglia - Fallingwater - Frank Lloyd Wright (1936-1939)
Ph: Frank Lloyd Wright Foundation |
Agli antipodi, geograficamente e concettualmente, di Villa Savoye, esiste questa piccola perla persa tra i boschi della Pennsylvania.
Costruita in due fasi tra il 1936-38 (il corpo principale) e il 1939 (la guest room), la casa rappresenta, anche in questo caso, il rifugio del weekend del milionario Edgar J. Kaufmann.
Anche in questo caso, parliamo di una casa lontana nel tempo e (in questo caso, anche) nello spazio. Eppure, un classico non smette mai di dire quello che ha da dire, e Fallingwater non fa eccezione.
Costruita in due fasi tra il 1936-38 (il corpo principale) e il 1939 (la guest room), la casa rappresenta, anche in questo caso, il rifugio del weekend del milionario Edgar J. Kaufmann.
Anche in questo caso, parliamo di una casa lontana nel tempo e (in questo caso, anche) nello spazio. Eppure, un classico non smette mai di dire quello che ha da dire, e Fallingwater non fa eccezione.
Ph: Christopher Little |
Trattandosi di una residenza per le vacanze, Fallingwater è la patria dell''informale, e lo denuncia già dal suo ingresso. La casa è priva di un vero è proprio "vestibolo" di ingresso, la cui funzione è piuttosto demandata all'esterno. Il piccolo andito dietro la porta, infatti, conduce direttamente al grande ambiente del livello, destinato all'area living.
D'altronde, anche in poco spazio (forse soprattutto in quello), l'Architetto è in grado di esprimere il massimo della funzionalità, prodigandosi nella progettazione di arredi fissi integrati nelle pareti come, ad esempio, la libreria che fiancheggia questa scala.
Ph: ??? |
Il primo piano è quasi interamente occupato dall'ampio soggiorno, dove si svela tutta l'intima natura del progetto. Il basso soffitto proietta l'occhio dello spettatore verso le finestrature che occupano quasi integralmente le facciate, e più in là ancora, verso il bosco, verso la Natura.
Mancano quasi totalmente superfici opache al perimetro, eppure non si ha la sensazione di essere esposti. Dice il figlio di Kaufmann: "le persone all''interno sono al riparo come in una grotta profonda, sicure, grazie alla collina alle sue spalle.
Ph: wallyg on Flickr |
È in quest'ottica, quindi, che vanno lette tutte le scelte formali di Wright, comprese quelle materiche. Le terxture di pavimenti e pareti, le tinte dei soffitti e anche degli arredi, perlopiù disegnati da Wright stesso, così come il modo in cui la luce ed i colori esterni penetrano nell'ambiente interno, tutto concorre a rendere la Casa una parte integrante della collina, della cascata, della foresta, della Natura.
Ph: www.wright-house.com |
Tutta la casa ruota intorno ad un punto focale, cui Wright dedica un'attenzione maniacale in termini di dettagli e di materia: il focolare, il cuore della casa che egli considera come il posto attorno al quale la famiglia si raccoglie. È qui che, più che in ogni altro angolo della residenza, la roccia viva irrompe nello spazio interno, portando fisicamente e letteralmente la cascata dentro la casa.
Questo concetto è rimarcato, all'esterno, dal protendersi del camino oltre la copertura, fino a renderlo l'apice, il punto più elevato dell'intera costruzione.
Ph: www.purplecover.com |
Eccezionale la cura con cui ogni dettaglio concorre alla perfetta integrazione tra arredo, materiale, contesto, funzione.
Qui, ad esempio, la soluzione scelta da Wright per soddisfare l'esigenza del Signor Kaufmann di avere uno scrittoio più ampio, consentendo al contempo l'apertura della della finestra a lato dello stesso.
Da notare anche il modo in cui le ampie vetrate si aprano negli angoli, con una soluzione che scompone l'involucro nel suo punto più critico e trascina lo spettatore verso il contesto.
Quali sono le lezioni di Wright?
- Il rapporto con il contesto non è solo un tema che riguarda l'inserimento di un edificio nell'ambiente che lo circonda. Non è solo la percezione "dell'esterno dall''esterno" ma anche (e, forse, soprattutto) quella dell'esterno dall'interno: le forme, i colori, i materiali, il modo in cui la luce e il paesaggio entrano (o non entrano) negli ambienti, tutto concorre a definire il modo in cui il mondo esterno viene vissuto dall'interno di un'abitazione;
- Le proporzioni dello spazio non influenzano solo la percezione dello spazio in sé, ma anche il suo rapporto con l'esterno: i soffitti bassi di Fallingwater proiettano chi è dentro verso l'esterno, perché è lì che l'Architetto vuole farlo arrivare;
- Allo stesso modo, gli spazi trovano senso nella loro gerarchia, anche dimensionale e materica: gli spazi distributivi di Fallingwater sono come camminamenti scavati nella nuda roccia, e la loro funzione è caricare chi li attraversa di aspettativa e meraviglia per gli ambienti che sta per raggiungere;
- Ogni casa ha un centro, un punto focale, un sancta sanctorum della vita familiare. Questo punto esiste, sempre e comunque, che sia progettato o no. È il luogo domestico intorno a cui la famiglia si raccoglie, il posto in cui si consolidano i momenti, i ricordi, l'anima stessa di una residenza. Progettare il "focolare" (metaforicamente o, come in questo caso, letteralmente) significa progettare la scenografia del teatro dell'abitare di una intera vita.
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