Sostenibile È bello - ZEB Pilot House - Snøhetta (2014)
Ph: Paal-André Schwital |
I temi della sostenibilità ambientale sono ormai entrati nel quotidiano di tutti noi. I nostri edifici da soli producono il 6% della CO2 immessa in atmosfera a causa dell'attività umana, cui bisogna aggiungere il 25% prodotta per la generazione di calore ed energia elettrica. Viene da sé che, da tema etico per l'architettura di avanguardia, la sostenibilità tenda a diventare sempre di più una necessità anche per l'edilizia corrente, sancita ormai non solo dalla sensibilità individuale, ma anche dalle normative sempre più stringenti.
I risultati di questa combinazione tra ricerca stilistica e compositiva e studi tecnici e tecnologici volti ad edifici via via sempre più "verdi", fino a renderli "passivi" da un punto di vista energetico, può scaturire in risultati davvero interessanti. È il caso di questa residenza unifamiliare dello studio norvegese Snøhetta, realizzata nel 2014 nei pressi della città di Larvirk, a pochi chilometri da Oslo.
Frutto di un processo molto complesso, Zeb Pilot House è un edificio dimostrativo rispondente ai canoni Zeb - O&M, ossia un edificio che, oltre ad usare fonti di energia a zero emissioni, produce una quantità di energia pari alle emissioni derivate dalla realizzazione dei materiali di cui è composta. In pratica, una casa ad impronta energetica pressoché nulla, un risultato davvero eccezionale.
Non sorprenderà quindi scoprire che l'intero processo progettuale e realizzativo della casa sia stato improntato a questo obiettivo: le scelte distributive, la selezione dei materiali e degli arredi, la progettazione degli impianti. Questo è uno standard verso cui siamo tutti inevitabilmente indirizzati.
Partiamo dalla caratteristica più evidente: la geometria dell'edificio. Questo è un elemento su cui spesso non possiamo influire, quando si parla di residenza privata in edifici plurifamiliari, ma credo valga ugualmente la pena sottolineare come la forma architettonica sia plasmata, in questo caso dalle esigenze energetiche: la pendenza della copertura, di 19° e rivolta verso sud-ovest, serve ad ottimizzare l'efficienza dei pannelli fotovoltaici che rivestono il tetto. Così, anche il patio al centro dell'edificio serve a migliorare l'apporto di luce diurna proveniente da sud, mentre l'elevata inerzia termica dei materiali permette di stabilizzare la temperatura interna. Completano il quadro un sistema di impianti di elevatissima qualità, in grado di controllare l'apporto di luce ed aria dall'esterno, pavimenti radianti, sistemi di recupero di calore delle acque grigie... Un complesso sistema edificio che ha richiesto l'apporto di molte figure professionali specializzate, e che sarà monitorata nel tempo per verificare l'effettiva rispondenza ai requisiti promessi.
Ma la sostenibilità ambientale non può compromettere gli standard di comfort e la qualità del vivere un edificio. Come influisce tutto ciò sulle forme dell'abitare?
Lo schema distributivo della residenza è improntato alla compattezza, allo scopo di ridurre le superfici che possano disperdere calore verso l'esterno. L'ingresso è collocato a nord, mentre il cuore del livello più basso della residenza è costituito dal sistema living, cucina-pranzo-patio-soggiorno, che si apre verso sud e costituisce uno spazio integrato ma flessibile, dotato di pareti vetrate che possono essere rimosse o ricollocate con facilità a seconda delle esigenze.
Ph: Bruce Damonte |
Ciò che attrae l'attenzione in questo spazio è la scelta dei materiali, ovviamente improntata a ridurre al minimo l'impronta energetica della residenza. Accanto ai mattoni, che denunciano l'importante massa della parete cieca del patio, domina il legno, declinato in svariate accezioni diverse: la trama del parquet, le doghe dei controsoffitti, l'inusuale sistema di blocchetti che rivestono le pareti del patio, in tonalità che esaltano il calore e la vivibilità degli ambienti. Il senso di equilibrio e di ampiezza degli spazi, a dispetto delle dimensioni non faraoniche della residenza, è enfatizzato dalla scelta degli arredi, con una sapiente combinazione di sistemi integrati e pezzi vintage di design, in perfetto stile scandinavo.
Ph: EVE |
Sembra un concetto banale, ma vale davvero la pena di sottolinearlo: la chiave del successo di questa composizione è leggibilità.
Ph: Bruce Damonte |
Percorrendo la scala addossata al setto cieco che chiude il patio, si raggiunge il piano superiore, dove trovano spazio un bagno e tre camere da letto rivolti ad ovest, serviti da un disimpegno parzialmente a giorno che consente l'affaccio in doppia altezza sullo spazio fluido inferiore.
Anche qui, è il feeling scandinavo a farla da padrone, consentendo allo spazio di dilatarsi grazie all'arredo ridotto all'essenziale e alle tonalità chiare che diffondono la luce che penetra dalle grandi finestre inclinate secondo l'orientamento della facciata.
Ph: Bruce Damonte |
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