That scandinavian feeling - Villa N1 - Jonas Lindvall (2014)

Ph: Åke E:son Lindman

Le nostre abitudini abitative sono profondamente influenzate dalla cultura in cui cresciamo e viviamo. Il modo in cui gli ambienti vengono concepiti e gerarchizzati rispecchia l'uso che siamo abituati a farne ma, talvolta, rispecchiano retaggi di cui spesso abbiamo anche dimenticato le radici.

Ne sono un esempio le nostre cucine: da ambienti serventi, riservati al mero svolgimento della loro funzione, talvolta condotte da personale di servizio, sono oggi ambienti di grande valore abitativo, dove speso si consuma una parte importante delle nostre giornate. Perché allora sentire il bisogno di segregarle in ambienti dedicati, invece di lasciare che siano, spazialmente, ciò che sono nel nostro quotidiano, e cioè parte integrante del nostro "living"?

Le residenze scandinave per il tempo libero sono un perfetto esempio di come combinare gli spazi in maniera informale. Vediamo quindi insieme una casa che fa della continuità e della fluidità degli spazi un vero punto di forza, amalgamandoli tra loro con quel gusto dell'essenziale tipicamente nordico che conferisce alle residenze scandinave un fascino senza pari.

Lo schema distributivo di questa residenza estiva è molto chiaro. Cinque padiglioni di diversa profondità inanellati da un percorso. Gli spazi sono organizzati in modo che agli estremi vengano disposti gli ambienti più privati (le camere da letto), mentre nella parte centrale trovano posto quelli più pubblici (pranzo e soggiorno). È evidente, quindi la natura "passante" del living che viene toccato in maniera tangenziale dal percorso che conduce da un capo all'altro della residenza.



In realtà, a dispetto della collocazione e delle proporzioni "vagone", lo spazio della casa dedicato allo "stare" è tutt'altro che un corridoio. Le funzioni sono delimitate da una doppia griglia ideale, in cui una direzione è segnata dal percorso, dal pavimento, dalla ritmica pendenza del soffitto, mentre l'altra è determinata dalle direttrici lungo cui l'ambiente esterno penetra nell'interno tramite le grandi superfici vetrate. Nelle intersezioni trovano posto le funzioni - pranzo e soggiorno, i cui ambiti restano leggibili e definiti pur nella fluidità dello spazio living che può essere traguadato, senza impedimenti, da un capo all'altro della residenza.

Ph: Åke Eson Lindman

Il tutto è reso omogeneo e allo stesso tempo leggibile dalla cura quasi maniacale del dettaglio, volta alla ricerca della sintesi, della pulizia e della linearità più assoluta. Porte e finestre diventano quindi semplici vuoti nella bianca continuità delle pareti. Come scrive Niki Brantmark nel suo splendido libro "Luce e Interni Scandinavi", "gli alloggi rurali sono estremamente essenziali [...]; l'obiettivo, del resto, è sempre e solo uno: disfarsi degli orpelli inutili e condurre una vita semplice, a contatto con la natura e circondati dalle persone care." 

Ph: Åke Eson Lindman

Ma c'è spazio anche per materiali ricercati e pregiati, come il rivestimento marmoreo di questo bagno.

Se pure cambiano i materiali, però, la filosofia rimane la stessa: ogni oggetto, ogni arredo viene reso parte della composizione, fino quasi a fargli perdere le sue proprie connotazioni, fino a renderlo un volume o una superficie, elemento di una mirabile composizione geometrica.

Ph: Åke Eson Lindman

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